Dopo la crisi che circa un decennio fa aveva interessato il settore, sono innegabili la crescita e il cambiamento che stanno permeando l’industria musicale negli ultimi anni. Secondo il Global Music Report 2022 il settore discografico è cresciuto del 18,5% a livello globale, raggiungendo nel 2021 quasi i 26 miliardi di dollari.
L’Italia torna nella top ten dei mercati più rilevanti con +27.8%: il digitale, in particolare gli abbonamenti alle piattaforme streaming, guida la crescita. Le piattaforme di streaming sono ormai leader nella distribuzione e nella fruizione della musica, che avviene in maniera più veloce e diffusa. È proprio grazie a questa diffusione rapida che gli artisti riescono ad emergere con più facilità, ritagliandosi il proprio spazio e rintracciando il proprio target.
Sicuramente le piattaforme incentivano questo processo, creando vere e proprie community in cui gli artisti possono sponsorizzarsi ed esprimersi con immediatezza. La formula degli abbonamenti a pagamento è risultata vincente in questa strategia e nel 2021 la cifra degli introiti prodotti dagli abbonamenti è arrivata a 9,48 miliardi, che rappresentano il 76% di tutte le entrate dovute allo streaming.
Dunque, il mercato discografico si sta spostando definitivamente dal fisico al digitale, dando vita ad opportunità di lavoro e di “riscatto” economico-sociale in maniera più capillare e consistente. Quasi ogni giorno scopriamo un nuovo artista che riesce ad emergere; e con lui tutto il suo team. Questo perché un artista, per quanto agli esordi possa essere, come dice Marracash durante un’intervista ad Esse Magazine, ha bisogno di minimo due figure che lo affianchino: un manager e un producer. Un manager affinchè possa pensare e redigere strategie per diffondere la propria musica, facendo gli interessi dell’artista. Un producer, inteso non come “ il produttore dell’etichetta discografica”, bensì con un’accezione di beatmaker, ma soprattutto addetto alla direzione artistica dei progetti. E con la rivoluzione di artisti e nuovi generi, queste figure diventano sempre più rilevanti. Pensiamo a Paola Zukar, manager dei più importanti artisti del panorama urban italiano e fondatrice di “Big Picture Management” oppure a tutti i nomi di producer che ormai affiancano il nome dell’artista sulle copertine dei dischi.
Proprio a riguardo, le opportunità si aprono anche al mondo del design e del marketing: gli artisti comunicano le proprie uscite con strategie comunicative e grafiche sempre più eccentriche e sono richieste menti creative, molto spesso facilmente reperibili tra i giovani.
Il ventaglio di opportunità che l’industria musicale offre è quindi sempre più ampio, e tutta la nuova generazione ispira un senso di riscatto sicuramente ammirevole. Molti artisti basano il proprio immaginario artistico sul concetto di rivalsa, sentendosi legati alle proprie radici, ma allo stesso tempo fieri di essere emersi dalla situazione di disagio economico, sociale e culturale in cui versavano.
E la musica rappresenta proprio il core di questo concetto, il motivo di questo sentimento di realizzazione che permea le loro realtà e i loro progetti. In virtù di questo sono sorte molte iniziative a titolo di etichette o artisti, ispirati dalla propria storia allo scopo di dare opportunità a più ragazzi possibili. A questo si aggiunge il processo di scouting, sempre alla ricerca di qualche giovane emergente, con la fame e la voglia di dire e di farsi sentire di chi non è stato mai ascoltato.
La fascia di età tra i 16 e i 30 anni rappresenta la forza creativa della società, che ormai sembra aver disimparato a saperla sfruttare, con tassi di disoccupazione giovanile alquanto preoccupanti. Quindi sicuramente la musica e tutta l’industria ad essa collegata rappresenta al momento tra le realtà leader nell’impiego della potenza creativa e inventiva giovanile, creando opportunità non indifferenti e alla portata di tutti, che abbattono barriere di ogni genere con il solo scopo di fare arte.
Chiara Ritirato – 08/06/2022
JEF Napoli
Fonti e riferimenti: Fimi, Esse Magazine, Wikipedia, Spotify, Genius Lyrics, Island Record, Big Picture Management
0 Comments